Le foreste sono fondamentali per sequestrare la CO2.Tuttavia, il loro potere di mitigazione è sempre più limitato dagli effetti dei cambiamenti climatici stessi. 

Ecco come i ricercatori e i progetti europei stanno lavorando per spezzare questo circolo vizioso. Secondo uno studio dell’Istituto forestale europeo (EFI), le foreste europee da sole possono assorbire circa il 10 % delle emissioni totali di gas a effetto serra dell’UE.

Sono fondamentali per la mitigazione dei cambiamenti climatici, perché sono l’unico strumento “collaudato” per assorbire la CO2 dall’atmosfera. Con la fotosintesi, la CO2 viene stoccata nella biomassa, cioè nei tronchi, nelle foglie e nelle radici, e quando gli alberi muoiono, il carbonio viene trasferito nel suolo o nei prodotti in legno realizzati con gli alberi una volta raccolti.

Hans Verkerk

ricercatore responsabile del programma di ricerca per la bioeconomia dell’EFI

Sequestrando il carbonio, le foreste possono giocare un contributo importante per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, e anche la Commissione Europea ha lanciato un forte avvertimento in tal senso: il tasso di sequestro di carbonio nelle foreste dell’Unione Europea dovrà aumentare di 1.7 milioni di tonnellate di CO2 all’anno da qui al 2050. 

Tuttavia, le misurazioni più recenti suggeriscono una tendenza opposta, per la quale i ricercatori puntano il dito proprio sulla crisi climatica. Le foreste vengono infatti limitate nel loro potenziale di assorbimento del carbonio proprio dagli effetti dei cambiamenti climatici, di cui rischiano di cadere vittima.

Diverse problematiche sono già sotto i nostri occhi, altre le attendiamo nei prossimi decenni. Misuriamo un aumento del rischio di incendi boschivi, soprattutto nell’Europa meridionale, ma anche di tempeste di vento e attacchi di scolitidi, spesso associati alla siccità. E quindi ci aspettiamo anche un cambiamento nella distribuzione geografica delle specie e nella loro produttività, cioè nel ritmo di crescita delle foreste.

I cambiamenti climatici hanno già un impatto significativo sulle foreste europee e continueranno ad averlo in futuro.

Hans Verkerk

ricercatore responsabile del programma di ricerca per la bioeconomia dell’EFI

 Secondo le analisi satellitaridal 1987 al 2016 la siccità ha causato la morte di circa 500.000 ettari di foreste in Europa, e studi recenti mostrano che negli ultimi 40 anni quasi un quinto delle foreste europee è stato colpito da fattori di disturbo, sia naturali che dovuti all’azione umana. 

Monitorare le condizioni di salute e i cambiamenti delle foreste europee è uno degli obiettivi dell’Osservatorio ForestWardattualmente in fase di sviluppo nell’ambito del progetto “Forwards” finanziato dall’UE

Condurremo un’indagine approfondita in tutta Europa. Gli alberi saranno ad esempio dotati di sensori per misurare il loro tasso di crescita, la disponibilità di acqua e così via. Questi dati saranno poi incrociati con informazioni satellitari sul paesaggio locale e sul microclima, fornendo così elementi preziosi per comprendere lo stato attuale delle nostre foreste e prevederne gli scenari futuri.

Ruben Valbuena

Docente di telerilevamento delle foreste presso l’Università svedese di scienze agrarie